Una ripresa a forma di V

Fino ad oggi, la maggior parte degli analisti ha continuato a ripetere che chi si aspettava una ripresa a forma di V era un idiota. Invece, guarda caso, sembra proprio che questo sia lo scenario più probabile ad oggi.


I mercati sono euforici. Il recente intervento della BCE per aumentare il proprio piano di sostegno oltre le aspettative ha favorito le iniziative di acquisto. Sostegno finanziario per le società in difficoltà, rilancio della domanda, inasprimento degli spread dei tassi, evitato dislocazione della zona euro, aree di rischio mitigate da misure monetarie mai utilizzate prima dalle banche centrali. La ripresa si sta muovendo molto rapidamente, con le allocazioni settoriali che hanno aiutato gli indici a salire, con acquisti effettuati in settori molto trascurati durante la crisi sanitaria.

Anche sul lato macroeconomico le cose vanno meglio di quanto ci si aspettasse. 

Gli indici PMI di Caixin Manufacturing and Services in Cina hanno superato le aspettative rispettivamente a 50,7 e 55 (consenso 49,7 e 47,4). Gli indici "ufficiali" di PMI erano in consenso, al di sopra del segno 50, che riflette un leggero aumento dell'attività.

Nell'area dell'euro, anche gli indici PMI manifatturieri e dei servizi sono risultati migliori del previsto (39,4 e 30,5), così come il tasso di disoccupazione al 7,3% e le vendite al dettaglio in calo dell'11,7% (consenso -15%). L'indice PPI è invece diminuito del 2% e gli ordini industriali tedeschi sono diminuiti del 25,8%.

Negli Stati Uniti, l'indice ISM Manufacturing ha appena perso il consenso (43,1 contro 43,5 previsto), mentre l'indice ISM Services ha superato le aspettative a 45,4 (44,2 previsti e 41,8 il mese scorso). Gli ordini industriali sono diminuiti del 13% e il disavanzo commerciale si è ampliato a -49,4 miliardi. Per quanto riguarda l'occupazione, l'indagine ADP nel settore privato è stata molto migliore del previsto, con "solo" 2,76 milioni di perdite di posti di lavoro (consenso -9 milioni di n). Il tasso di disoccupazione è sceso sorprendentemente al 13,3% con la creazione di 2,5 milioni di posti di lavoro non agricoli (consenso -7750K).


Spero che questo serva da lezione a tutti: NESSUNO può prevedere il futuro.