Anche sul lato macroeconomico le cose vanno meglio di quanto ci si aspettasse.
Gli indici PMI di Caixin Manufacturing and Services in Cina hanno superato le aspettative rispettivamente a 50,7 e 55 (consenso 49,7 e 47,4). Gli indici "ufficiali" di PMI erano in consenso, al di sopra del segno 50, che riflette un leggero aumento dell'attività.
Nell'area dell'euro, anche gli indici PMI manifatturieri e dei servizi sono risultati migliori del previsto (39,4 e 30,5), così come il tasso di disoccupazione al 7,3% e le vendite al dettaglio in calo dell'11,7% (consenso -15%). L'indice PPI è invece diminuito del 2% e gli ordini industriali tedeschi sono diminuiti del 25,8%.
Negli Stati Uniti, l'indice ISM Manufacturing ha appena perso il consenso (43,1 contro 43,5 previsto), mentre l'indice ISM Services ha superato le aspettative a 45,4 (44,2 previsti e 41,8 il mese scorso). Gli ordini industriali sono diminuiti del 13% e il disavanzo commerciale si è ampliato a -49,4 miliardi. Per quanto riguarda l'occupazione, l'indagine ADP nel settore privato è stata molto migliore del previsto, con "solo" 2,76 milioni di perdite di posti di lavoro (consenso -9 milioni di n). Il tasso di disoccupazione è sceso sorprendentemente al 13,3% con la creazione di 2,5 milioni di posti di lavoro non agricoli (consenso -7750K).
Spero che questo serva da lezione a tutti: NESSUNO può prevedere il futuro.